Credito d’Imposta: Bocciato l’emendamento Saldo e stralcio
Svanisce la possibilità di un saldo e stralcio al 50% per i crediti d’imposta legati alla ricerca e sviluppo relativi al periodo 2015-2019. L’emendamento, proposto da Fratelli d’Italia all’interno del Decreto Omnibus, non è stato trasformato in legge.
La misura era stata ideata per alleggerire il peso del riversamento volontario a carico delle imprese che avevano usufruito della sanatoria per utilizzi non conformi del credito in compensazione.
L’emendamento prevedeva:
- Restituzione del 50% del credito utilizzato in maniera indebita, senza applicazione di sanzioni o interessi.
- Proroga del termine per aderire alla sanatoria fino al 31 dicembre 2024.
- Rateizzazione del pagamento su due anni, con termine finale fissato al 16 dicembre 2026.
- Sospensione dei versamenti per chi avesse già avviato il riversamento.
- Rimborso per coloro che avessero già versato importi superiori al dovuto.
- Estensione del saldo e stralcio anche a chi avesse intrapreso ricorsi amministrativi o legali.
- La questione cruciale riguardava la copertura finanziaria della misura, e la mancanza di fondi ha portato al rigetto dell’emendamento.
Di conseguenza, rimangono in vigore le regole attuali. Le imprese che hanno usufruito del credito d’imposta per ricerca e sviluppo nel periodo 2015-2019 in maniera indebita dovranno restituire l’intero importo entro le scadenze previste, se vogliono evitare sanzioni e interessi.