Bonus Pubblicità 2023: solo per la stampa
Dal 1° marzo si può chiedere il Bonus pubblicità 2023, che torna al 75% sugli investimenti incrementali, limitato alla stampa anche online: la compilazione
Le novità fondamentali rispetto agli anni scorsi sono due: il Bonus Pubblicità 2023 torna ad essere parametrato all’incremento degli investimenti in advertising sugli organi di stampa e non sono più ricomprese le radio e le emittenti televisive, analogiche o digitali.
Le prenotazioni, invece, come di consueto, si presentano dal 1° al 31 marzo, utilizzando la procedura sul portale dell’Agenzia delle Entrate, dove sono disponibili il modello aggiornato e le istruzioni di compilazione.
La domanda (“Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”) si riferisce agli investimenti previsti per l’intero anno. Poi, dal 9 gennaio al 9 febbraio 2024 andrà presentata la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” relativa agli investimenti effettuati.
In cosa consiste
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale di quanto speso in campagne pubblicitarie effettuate esclusivamente sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, rispetto a quello dell’anno precedente. Possono beneficiarne imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali, a condizione che ci sia stato un incremento degli investimenti pari almeno all’1% rispetto al 2022.
Il riferimento normativo è l’articolo 57-bis, comma 1-quinquies del decreto legge 50/2017, come modificato dal Decreto Energia (articolo 25-bis, Dl n. 17/2022). Il tetto di spesa è pari a 30 milioni di euro: se le domande superano queste cifra, si procede al riparto.
Sostanzialmente, dopo che nei due anni di Covid il bonus pubblicità era stato esteso a tutti gli investimenti pubblicitari (con aliquota al 50%), quest’anno torna al regime ordinario.
Come si presenta la domanda
La domanda si presenta esclusivamente in modalità telematica, utilizzando il servizio online messo a disposizione nell’area riservata del sito web delle Entrate, con le seguenti modalità:
- direttamente, dai soggetti interessati a richiedere il credito;
- tramite una società del gruppo, se il richiedente fa parte di un gruppo societario.
- tramite gli incaricati alla trasmissione delle dichiarazioni (professionisti, associazioni di categoria, Caf, altri soggetti, sinteticamente indicati come intermediari).